Annuncio da brividi per il leggendario Vasco Rossi, “Purtroppo si è spento”, un epilogo che in pochi si sarebbero augurati.
Prima o poi, tutto giunge al termine. Nonostante il supporto costante negli anni, si arriva a un certo punto in cui qualcosa si rompe per sempre. Lo percepiscono tutti, lo percepiscono i critici, lo percepisce il pubblico, e ovviamente lo percepisce il diretto interessato, ossia l’artista. Il fatto è che si invecchia, una condizione fisiologica alla quale è impossibile sottrarsi.
Vasco Rossi è stato ed è ancora un’icona della musica italiana, uno degli artisti più venerati del Paese, capace di conquistare milioni di ascoltatori e generazioni su generazioni. La sua musica è entrata nelle case degli italiani, scuotendo le coscienze attraverso parole autentiche, portatrici di verità quotidiana, di dolori e di gioie comuni, senza avere la presunzione dell’intellettualità.
Tutti ricordiamo gli inni scritti del grande Vasco, le canzoni incendiarie degli anni Ottanta e Novanta, poi, qualcosa si è spezzato. L’età che avanza, la fame di successo che viene meno, lo spirito di ribellione che si accomoda. E va bene così, si tratta di una condizione naturale che colpisce tutti gli artisti del mondo. Via Radio, recentemente, il cantante è stato descritto così: “Si ha la sensazione che non sia più quello di prima”:
“Si torna a parlare del cantante di Zocca su alcuni spunti nella sua carriera, ma non è più lo stesso”. Si tratta di una riflessione che apre più punti. È solo il tempo che stravolge le persone, che cambia tutto. Si è fatto anche l’esempio dell’attore hollywoodiano Bruce Willis, un grande che oggi non ricorda più i film in cui ha recitato, per via dell’Alzheimer. Non gliene si può fare una colpa.
I cambiamenti travolgono tutto e tutti, nessuno può fuggire dall’impeto del tempo e dalla furia degli anni. E della leggenda di Vasco Rossi cosa rimane? Resta l’eredità di un mito, restano le canzoni che fanno parte della storia della musica italiana. Vasco è cambiato davvero? A Radio Radio dicono “Ci ha lasciato l’anima anche se c’è ancora il suo corpo”.
“Ricordo un uomo ribelle che aveva scritto cose importanti nelle quali tutti noi ci rispecchiamo, tutti lo abbiamo amato e amiamo ancora quell’artista, ma oggi quell’artista non esiste più”, annuncia l’intervistato nella trasmissione radiofonica. E ancora “C’erano parole in quei concerti, sono parole ancora oggi attuali. Nel 1993 la canzone Gli spari sopra rappresentava la ribellione, aveva un potere e noi reagivamo agli spari. Ora c’è un Vasco che ha quattro mascherine e che ha detto quello che pensa. La grande occasione che hanno perso questi come lui è triste”.
“Purtroppo si è spento”, riferisce il Professore Alberto Contri, docente di comunicazione sociale, “Vasco un tempo rappresentava la contestazione, gli eccessi, ora si è spento, adeguandosi al grande potere, integrandosi al sistema. Una cosa triste”. Spunti interessanti da analizzare, ma bisogna anche saper accettare la realtà, nella vita si invecchia, non per forza bisogna combattere il sistema per essere grandi.
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