Bonus Nido 2026, non solo asili: cambia tutto, la riforma attesa da anni

Finalmente arriva la riforma del Bonus Nido 2026: la platea si allarga, ecco tutti coloro che ne avranno diritto a partire dal prossimo anno.

Automatismi che sburocratizzano le domande e platea di beneficiari che dovrebbe essere più ampia: queste in estrema sintesi le norme che regoleranno il bonus per asili nido pubblici e privati a partire dal 2026. Con una recente circolare, l’INPS si è infatti adeguata all’articolo 6-bis del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95 firmato dal governo Meloni, che finalmente introduce norme che maggiormente tutelano le famiglie italiane.

La circolare n.123 del 05/09/2025 amplia di fatto la platea di beneficiari, ma non solo, perché aumenta anche il periodo in cui può beneficiare del contributo e inoltre ci sono nuove regole per quanto concerne la possibilità di riesaminare le domande respinte. Nuove regole, dunque, che saranno maggiormente inclusive e pongono anche fine a quella che era una pratica che andava a colpire soprattutto quelle famiglie per le quali il bonus nido era estremamente necessario per pagare le rette dei figli.

Chi potrà beneficiare del Bonus Nido a partire dal 2026

In base alla circolare che recepisce il decreto-legge, innanzitutto si allarga appunto la platea dei beneficiari: non solo nidi pubblici e privati, oltre che beneficiari di assistenza domiciliare, ma ancora più famiglie e quindi bambini avranno diritto ai rimborsi previsti dal bonus nido. Potranno infatti fare domanda le famiglie dei bambini iscritti a nidi e micronidi, ma anche a spazi primavera all’interno delle strutture per l’infanzia.

Avranno accesso al bonus nido anche le famiglie dei bambini che frequentano spazi gioco per l’infanzia, hanno un servizio educativo domiciliare e centri per bambini e famiglie. Non possono accedere invece al beneficio, nonostante le nuove modifiche apportate dal governo Meloni, alcune categorie di famiglie con bimbi piccoli: tra questi ci sono quelli che frequentano altre attività ricreative, servizi di pre-scuola e post-scuola e centri che prevedono la presenza di un adulto accompagnatore.

Cosa cambia al momento della presentazione della domanda per il nuovo Bonus Nido

Diverse altre e altrettanto importanti sono le novità che le nuove norme introducono: innanzitutto, finalmente si fa un grande passo in favore della sburocratizzazione delle domande per il bonus nido. Infatti, a partire dal 2026, viene introdotto un meccanismo di automatismo per il rinnovo del beneficio, ovvero fermo restando modifiche sostanziali alla condizione reddituale attestata dall’ISEE, basterà fare domanda una sola volta e questa sarà valido in pratica per un triennio.

Infatti, la domanda presentata una volta sarà valida fino al mese di agosto dell’anno del compimento dei 3 anni del bambino: si tratta di una novità importante, perché vuol dire che le famiglie a inizio anno non dovranno più aspettare 3-4 mesi per ottenere il rimborso per le prime mensilità anticipate, l’unica eccezione riguarda il supporto domiciliare, con il pediatra che annualmente dovrà attestare l’impossibilità di frequenza. Intanto, l’INPS sta riesaminando le domande non accolte quest’anno, in base ai nuovi criteri approvati.