Partiti rimborsi da parte dell’Agenzia delle Entrate e che possono arrivare fino a 500 euro, ma occhio, potrebbe essere una truffa.
Anche in questo mese di agosto in tanti stanno denunciando una truffa astuta messa in atto dai cybercriminali, i quali, spacciandosi per l’Agenzia delle Entrate, riescono a ingannare il contribuente con la scusa del finto rimborso che può raggiungere i 500 euro. Si tratta dell’ennesimo raggiro escogitato dagli hacker per sottrarre i dati sensibili dei clienti.

Quando l’Agenzia delle Entrate contatta il contribuente, scatena una certa apprensione. Nella maggior parte dei casi, infatti, il Fisco si muove per chiedere soldi. Dunque, spesso si tratta di cattive notizie, tuttavia, esistono eccezioni, come l’accettazione di bonus o rimborsi, che possono scattare all’improvviso o a seguito dell’invio di una domanda.
La truffa escogitata dagli hacker: si spacciano per l’Agenzia delle Entrate con il finto rimborso
In questi giorni è stata segnalata l’ennesima truffa, un raggiro ben escogitato al fine di ottenere credenziali bancarie e svuotare il conto delle vittime. Ma come funziona? In pratica, l’Agenzia delle Entrate invia una mail al contribuente, tramite la quale avvisa di una svista nel calcolo dei redditi, con conseguente rimborso che può raggiungere i 500 euro.
Una notizia troppo bella per essere vera, ma in tanti ci cascano. Questo tipo di truffe viene inquadrato nella categoria del phishing, ossia la frode informatica che consiste nella sottrazione di informazioni personali, spacciandosi per enti reali e ufficiali. La finta mail che arriva all’utente invita a cliccare sul finto sito dell’Agenzia delle Entrate, aprendo una pagina del tutto simile all’originale.

Il messaggio ovviamente è contraffatto, ma l’utente non fa caso ad alcuni particolari, quindi si fida del Fisco e inserisce i suoi dati personali, come password o credenziali bancarie. Ora è l’Agenzia delle Entrate ad avvisare tutti gli utenti a non cliccare nessun link o immettere alcun QR Code. Ma come riconoscere la pagina dell’Ente clonata alla perfezione?
Come difendersi dalla truffa informatica che vuota il conto in banca
Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a una frode informatica. Il pshishing purtroppo è una pratica ampiamente sfruttata dagli hacker e già da diversi anni. Tuttavia, è possibile difendersi, cercando sempre di essere diffidenti. In caso di dubbi, comunque, è sempre bene contattare direttamente l’Agenzia delle Entrate per ottenere chiarimenti. Gli elettrodomestici oggi te li regala lo Stato: come comprare quello che hai sempre desiderato.

Se si fa attenzione ai dettagli, la pagina clonata può essere scoperta: ad esempio, nella barra c’è un indirizzo diverso, oppure non bisogna mai cliccare sui link accorciati, come ad esempio quelli di tipo bit.ly, e non bisogna mai scaricare eventuali allegati. I file allegati estesi sono sempre sospetti, contenenti ad esempio la compattazione docx.exe.
In linea generale, la regola principale resta una soltanto: mai immettere i propri dati personali, l’Agenzia non chiede mai di cliccare su eventuali link, né di inserire credenziali. Eventuali rimborsi vengono confermati sul portale ufficiale dell’Agenzia e annunciati tramite appositi messaggi sempre sul portale ufficiale. Bonus rifiuti 2026, arriva lo sconto del 25% sulla Tari.