Cambia la Legge riguardo l’Assegno relativo al divorzio. E le nuove regole riguardano proprio il tenore di vita: cosa è cambiato
Ultimamente in Italia si parla tanto di divorzi, questo perché sono in aumento. Secondo gli ultimi dati riportati, la durata del matrimonio si riduce sempre di più e sempre più coppie scelgono di separarsi piuttosto che vivere una vita infelice. Le cause restano quelle più comuni, come scontri caratteriali, difficoltà economiche, tradimenti. Ma se prima c’era più volontà di riparare, e rimettere insieme i pezzi, anche per il bene dei figli, adesso non lo è più.
Cambiano le regole dell’Assegno di divorzio: ecco cosa succederà agli ex coniugi-brescianews.it
A rendere il tutto più facile sono state anche una serie di riforme, come il divorzio breve, quindi si è più facile separarsi in quanto le procedure si velocizzano. Ovviamente non mancano le conseguenze, sia dal punto di vista economico che psicologico. Proprio per quanto riguarda il tenore di vita, le cose sono cambiate. Ecco cosa è stato stabilito per legge e cosa succederà ai coniugi dopo il divorzio.
Assegno di divorzio, cattive notizie per i coniugi: cambierà il tenore di vita
Se prima l’assegno di divorzio veniva calcolato in base al tenore di vita che si manteneva durante il matrimonio, adesso non è più così. C’è stata infatti una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che ha cambiato le regole, ed è ora valida nei tribunali di tutta Italia. Non si garantisce più il tenore di vita all’ex coniuge di cui godeva durante il matrimonio. Si tratta di un assegno più equo e solidale.
Cambierà il tenore di vita per chi divorzia-brescianews.it
Il criterio del “mantenimento del tenore di vita” è stato accantonato. L’assegno non viene riconosciuto per ricostruire un passato, ma solo quando l’ex coniuge non dispone di mezzi adeguati o non può procurarseli per ragioni oggettive. Non basta più guardare alle disponibilità economiche: occorre invece considerare i ruoli ricoperti all’interno della famiglia, i sacrifici personali, la durata del matrimonio e perfino l’età del coniuge richiedente.
Le tre funzioni dell’assegno
Oggi l’assegno di divorzio non è solo un sostegno economico, ma risponde a tre funzioni precise:
Assistenziale, quando garantisce un aiuto al coniuge realmente in difficoltà e impossibilitato a mantenersi da solo.
Compensativa, perché riconosce il sacrificio di chi, ad esempio, ha rinunciato a carriera e ambizioni personali per dedicarsi alla famiglia, contribuendo indirettamente al successo dell’altro coniuge.
Perequativa, con l’obiettivo di riequilibrare disparità economiche create dalle scelte condivise durante il matrimonio.
In questo senso, l’assegno non è più un “vitalizio”, ma uno strumento che premia i contributi dati alla vita comune, anche se non tradotti in denaro. Per le coppie che oggi si separano, la differenza è enorme. Non esiste più la certezza di un assegno “a vita” che mantenga il livello di benessere goduto in passato. Al contrario, la misura economica dipenderà dalla reale necessità e, soprattutto, dal riconoscimento dei sacrifici fatti durante la vita matrimoniale.