Che mondo sarebbe senza bancomat? Una domanda da porci assolutamente dato che alcune persone non potranno più prelevare del contante.
Il mondo del bancomat è pronto a subire un’ulteriore modifica, ma stavolta farà storcere il naso a non pochi. In generale, il mondo dei pagamenti nel corso dei decenni ha subito una continua evoluzione; basti pensare alla percentuale sempre via via crescente di persone che nei servizi commerciali o per fronteggiare qualsiasi tipo di pagamento, si affidassero al sistema elettronico con una riduzione notevole, per non dire vertiginosa, dell’utilizzo del denaro contante.

Questo andamento però pare destinato a subire un ribaltamento a causa della desertificazione bancaria che, a quanto pare, metterebbe in rischio la possibilità di prelevare dei contanti al bancomat. Una minaccia che graverà sulle teste – e sulle finanze – di oltre 13 milioni di Italiani, questo almeno è quello che si prevede. Milioni di utenti che rischiano di restare senza una filiale o uno sportello nel proprio comune di residenza.
Addio al bancomat, chi sono i soggetti che rischiano
Facciamo chiarezza: secondo un’analisi condotta sul campo, il fenomeno colpisce in primis le aree interne del paese dove l’accesso ai servizi bancari potrebbe essere precluso a milioni di persone. A ciò si aggiunge un altro fenomeno che aggrava questo risultato ovvero i cambiamenti demografici, in altri termini le migrazioni delle zone rurali verso la città. Oltre all’invecchiamento della popolazione che va a rimodificare il mercato dei lavori e quindi rende più difficile la presenza bancaria nei piccoli centri.

Nel 2024, ad esempio, si è registrata una perdita di 101 sportelli rispetto all’anno precedente, 614 chiusure e sole 108 aperture. Il fenomeno colpisce maggiormente le aree interne già citate dove a 135 chiusure hanno corrisposto soltanto 34 aperture. Alla fine dello stesso anno, ben 3.380 comuni italiani non avevano una finale bancaria e quindi 4 milioni e mezzo di cittadini sono rimasti senza accesso diretto a questi servizi.
L‘assenza della banca lascia le comunità coinvolte isolate. A questa situazione, già allarmante di suo, si aggiunge ancora un altro fenomeno, ovvero la riduzione degli sportelli ATM e dei terminali POS registrando una percentuale del 27%. L’eccezione è data da Poste Italiane che comunque sta cercando con BancoPosta di rafforzare la presenza sul territorio. Una contro tendenza tesa ad aumentare il numero degli sportelli bancomat e diventare così il punto di riferimento per i comuni già colpiti dall’assenza delle banche.
L’internet banking da sola è insufficiente
L’Internet Banking non è sufficiente a compensare queste carenze perché sì, è vero che consente di fare delle operazioni come bonifici e pagamenti e quindi senza dover andare fisicamente in filiale, ma giustamente dall’home banking non si può fare l’operazione principale, ossia quella di prelevare del contante. Il rischio però non è solamente presso il comune che ha già perso gli sportelli, ma si estende a quelli limitrofi dove quell’unità presente è gravato dalla possibilità di chiusura.