Bollette, non pagarle oggi ti costa caro più di ieri: cosa rischi

Cosa succede se non paghi le bollette? Non farlo oggi costa più di ieri. Vediamo cosa si rischia e perché bisogna evitare tale negligenza.

Cosa succede se non si pagano le utenze? Ci si riferisce alle bollette di acqua, luce e gas. Se non si rispettano le scadenze ivi previste, le conseguenze possono essere diverse e variano a seconda di quanto tempo occorre prima che il trasgressore sani la propria posizione. Nello scorrere del tempo, diventano sempre più gravi. In primo luogo si sa, se si paga qualche giorno in ritardo si applicano gli interessi di mora sulla somma dovuta che vanno via via a lievitare l’importo da versare.

Balcone luce accesa
Occhio alle bollette non pagate (giustizia.brescia.it)

Se il tempo decorso è maggiore, non si parlerà più di interesse di mora ma si passa allo stesso step successivo, cioè il fornitore invia dei solleciti di pagamento con telefonate, e-mail, lettere ed anche sms. Si parte da un previo avviso bonario, ma chiaramente nel caso di negligenza prorogata dell’utente interessato, si procederà alle diffide più formali.

Se nonostante queste iniziative il mancato pagamento persiste, si può arrivare alla sospensione del servizio; l’utente che non paga si ritroverà in casa senza acqua, energia elettrica o gas. Verranno poi ripristinati solo nel momento in cui l’utente regolarizza la propria posizione debitoria. Nei casi più gravi il gestore potrà procedere con il recesso unilaterale dal contratto in questo modo i contatori verranno chiusi e si interromperà definitivamente la fornitura.

Bollette, cosa rischi se non paghi: provvedi subito

Queste azioni sono previste per legge per difendere il gestore ed offrirgli la possibilità di tutelarsi qualora non gli venisse pagato quanto dovuto. Iniziative disciplinate dalle clausole contrattuali e dalle deliberazioni dell’ARERA che garantiscono il rispetto alla normativa e anche il diritto degli utenti. Prima di ricorrere a step un po’ più gravi, onerosi per il gestore, quest’ultimo offre solitamente un periodo di tolleranza di alcuni giorni lavorativi dopo la scadenza. In questo lasso temporale si può pagare il debito senza che si incorrano a sanzioni o sospensioni.

Termosifone
Cosa può fare il fornitore se non paghi (giustizia.brescia.it)

Se decorrono venti giorni dalla scadenza, arrivano i primi solleciti. Sul punto l’articolo 1 della legge 205/2017 è molto preciso. Dispone il diritto al recupero delle somme che si prescrive in due anni dalla scadenza della bolletta. Salvo che in questo lasso temporale l’azienda non abbia inviato delle formali richieste di pagamento con raccomandata o PEC. In quel caso chiaramente la prescrizione ripartirà da capo. Prima di parlare di sospensione del servizio, bisogna che ci siano due passaggi precisi: la scadenza non viene rispettata, si inviano le comunicazioni sollecito. E decorre inutilmente il periodo di grazia, utile per pagare.

La sospensione delle utenze

Se nonostante queste accortezze l’utente continua a non saldare il debito, riceverà un avviso di sospensione con una data entro cui deve regolarizzare la propria posizione, pena l’interruzione della fornitura. In quest’ultimo caso, l’utente rimarrà senza luce, acqua o gas fino a che non salda le bollette arretrate e paga anche gli eventuali costi aggiuntivi.

Gestione cookie