Blackout o guerra, la Bce dirama le ‘regole’ per i soldi: quanti contanti tenere in casa per non essere impreparati

Arrivano le regole direttamente dalla Bce, per quanti contanti tenere in casa in caso di guerra o blackout per non farsi trovare impreparati.

Ce ne sarà davvero bisogno? Non lo sappiamo, ma di certo con lo scenario geopolitico (e non solo) che stiamo vivendo, la possibilità di doversi preparare a eventi catastrofici sembra sempre più concreta. La televisione e i social ci bombardano di notizie che riguardano sabotaggi di strutture strategiche, cyberattacchi, disastri naturali (dovuti ai cambiamenti climatici) o guerre. E la domanda che sembra tra quelle più frequenti è: se dovesse accadere qualcosa di orribile, come funzionerà con i soldi?

contatore spento, scena di guerra e un amano che tiene banconote euro
Blackout o guerra, quanti contanti avere in casa (giustizia.brescia.it)

In un articolo “Keep Calm and Carry Cash” pubblicato nel bollettino economico dalla Bce, viene posta l’attenzione sulla vitale importanza delle banconote che avranno un ruolo cruciale nella preparazione di un’eventuale crisi. E l’importanza non sarà legata solo alle singole persone, ma ancor più fondamentale saranno basilari per l’intero sistema economico. Ma vediamo nel dettaglio le ‘regole’ suggerite.

Keep Calm and Carry Cash, quanti contanti tenere in casa se dovesse accadere una catastrofe

Quando sistemi digitali e telefoni non funzionano, resta solamente ciò che si può “toccare con mano”. E sarà proprio in quel momento che gesti quotidiani come pagare ad esempio una bottiglietta d’acqua potrà sembrare complicato.

Mentre il mondo corre verso la digitalizzazione totale, alcune istituzioni continuano a ricordare quanto sia fondamentale non dimenticare le basi. La Banca Centrale Europea, nel suo recente rapporto dal titolo Keep Calm and Carry Cash, ha ribadito un messaggio chiaro: il contante è ancora un pilastro nella gestione delle emergenze. Non solo per le famiglie, ma per l’intero equilibrio economico.

Le emergenze non avvisano. Che si tratti di una guerra, un blackout, un attacco informatico o un evento climatico estremo, i primi momenti sono quelli più critici. E nei primi tre giorni, la capacità di agire velocemente fa la differenza. Alcuni Paesi europei, tra cui Olanda, Austria e Finlandia, hanno già invitato i propri cittadini a tenere tra i 70 e i 100 euro in contanti per ogni persona del nucleo familiare. Una cifra pensata per garantire autonomia per almeno 72 ore, il tempo minimo necessario affinché i soccorsi e i sistemi tornino attivi.

banconote 20, 50 e 100 euro con simbolo casa
Quanti soldi contanti tenere in casa in caso di emergenze (giustizia.brescia.it)

Non è una misura allarmista, ma una strategia pratica, fondata sull’analisi di eventi concreti. Durante la pandemia, ad esempio, si è osservato un forte aumento della liquidità detenuta in casa. Nonostante i pagamenti elettronici fossero funzionanti, molte persone hanno sentito la necessità di tenere denaro fisico a portata di mano. Questo comportamento ha evidenziato come il contante offra una rassicurazione psicologica, oltre che pratica.

Per rendere ancor più chiara l’idea, basti pensare a cosa è accaduto durante il blackout che ha colpito la penisola iberica, dove il denaro elettronico è diventato inutile da un momento all’altro. In quei frangenti, le banconote non erano solo un mezzo di pagamento, ma un’ancora di sicurezza collettiva.

Il contante non ha bisogno di connessione, né di elettricità. Non teme il malfunzionamento dei server o gli attacchi informatici. È concreto, immediato e universalmente riconosciuto. Proprio per questo motivo, nelle situazioni in cui la normalità si spezza, diventa una risorsa vitale. E non si tratta di nostalgia per il passato, ma di lucida preparazione al futuro.

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