“Un sorriso buono”, il mondo della musica in lutto: Omar Pedrini, un triste ricordo

Un nuovo e tragico lutto che sconvolge il mondo della musica: figura di riferimento per migliaia di giovani

Saronno si trova a fare i conti con un nuovo, doloroso addio. Dopo alcuni giorni di ricovero è venuto a mancare Cristiano Baldo, conosciuto da tutti come “il ruvido”. Un soprannome che gli era rimasto addosso negli anni, affibbiato dagli amici più stretti per il suo carattere diretto, a volte spigoloso, ma sempre sincero. Dietro a quell’apparenza dura, però, c’era un uomo animato da una grande passione: la musica.

lutto nel mondo della musica
Ennesima scomparsa nel mondo della musica: chi è venuto a mancare-brescianews.it

Cristiano era il figlio di Romolo Baldo, l’uomo tragicamente ucciso lo scorso 9 giugno nella villetta di Saronno in cui vivevano insieme, un delitto che aveva profondamente scosso la comunità locale. Quella vicenda aveva inevitabilmente portato il suo nome anche sulle pagine di cronaca, ma chi lo conosceva davvero sa che Cristiano era molto di più di quella dolorosa etichetta: era una figura di riferimento per tanti ragazzi che negli anni hanno trovato nei suoi locali uno spazio per esprimersi e far sentire la propria voce.

Cristiano Baldo: chi era e come lo ricordano gli amici

La musica lo accompagnava fin da giovane. Aveva iniziato con la radio, portando in onda programmi che univano intrattenimento e buona musica, con la sua voce riconoscibile e il suo stile inconfondibile. Poi era passato alla gestione di locali, che nel tempo erano diventati veri e propri punti di incontro per i giovani della zona. Non erano semplici bar o club. Erano luoghi dove respirare creatività, dove nascevano amicizie e si formavano band. Alcuni dei gruppi che si sono esibiti per la prima volta sui palchi allestiti da Baldo hanno poi spiccato il volo. È arrivato a farsi conoscere ben oltre i confini locali.

Cristiano Baldo
La morte Cristiano Baldo ha sconvolto il mondo della musica: come lo ricordano gli amici-brescianews.it

Amava ricordare che per lui non c’era soddisfazione più grande di vedere un ragazzo salire sul palco con la chitarra in mano e la voce tremante, per poi scendere tra gli applausi. Era questo il suo modo di sostenere la musica. Non tanto come musicista in prima persona, ma come “talent scout” naturale, capace di intercettare e valorizzare i talenti emergenti. Gli amici lo ricordano come un uomo che non si nascondeva dietro convenevoli. Se aveva qualcosa da dire lo diceva senza giri di parole. Ma allo stesso tempo sapeva essere generoso e pronto a tendere la mano a chi ne aveva bisogno. La sua “ruvidità” era parte integrante del suo carattere, ma chi aveva la fortuna di stargli vicino conosceva bene il suo lato umano, fatto di gesti concreti e di grande disponibilità.

La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenti tanti conoscenti, frequentatori dei suoi locali e musicisti che a lui devono il primo incoraggiamento. In molti, come Omar Pedrini ex leader dei Timoria, in queste ore, stanno affidando ai social un pensiero o un ricordo, raccontando episodi che restituiscono l’immagine di un uomo autentico, capace di lasciare un segno con la sua passione e la sua determinazione.

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