Barbara D’Urso è finalmente tornata in tv e tutti sono curiosi di saperne di più: ad esempio, non immagini che lavoro fanno i figli.
Barbara D’Urso è tornata in tv come concorrente a Ballando Con Le Stelle. Il pubblico è entusiasta e soprattutto curioso di vederla in questa nuova veste. Proprio per questo la grande attenzione dei telespettatori è tornata su di lei.

Tra curiosità sul cachet che le è stato dato per partecipare, le supposizioni di un ipotetico torto a Mediaset dietro la sua scelta e dei ‘divieti’ imposti a lei e a Selvaggia Lucarelli a Ballando, tanta anche voglia di conoscere qualcosa in più sulla sua vita privata.
Che lavoro fanno i figli di Barbara D’Urso?
Quando una madre che ha vissuto sotto i riflettori sceglie di tacere su ciò che protegge di più, il silenzio racconta più di mille interviste. Barbara d’Urso ha sempre pronunciato i saluti finali con la stessa frase: “Prima dei miei figli, poi vostro”. Ed è proprio quel legame invisibile, fatto di discrezione e affetto, che lega lei a Giammauro ed Emanuele Berardi, i due figli nati dal rapporto con Mauro Berardi. Sono adulti, con carriere avviate, riservati quanto basta da far sembrare rumorose le loro assenze.
Quasi sempre sullo sfondo, raramente al centro, i loro profili sono segnati da un desiderio chiaro: essere riconosciuti per chi sono, non per chi è la loro mamma. Le informazioni che trapelano sono poche e preziose, quasi fossero gioielli custoditi in una cassaforte interiore. In passato Barbara ha confessato che li guarda crescere e tace “con fatica”, accettando il prezzo della discrezione per preservare la loro libertà.

Giammauro, il primogenito, è medico. Ha conseguito la laurea con 110 e lode e si è specializzato fuori dall’Italia, tornando per svolgere la professione con impegno e discrezione. È stato coinvolto in missioni umanitarie in aree svantaggiate e ha scelto di vivere lontano dal circo mediatico. È diventato padre, e Barbara è diventata nonna senza darlo troppo nell’occhio.
Emanuele ha scelto un percorso diverso: fotografo, videomaker, produttore cinematografico. I suoi reportage lo hanno portato lontano, a confrontarsi con realtà che alimentano il racconto visivo. Anche lui ha sempre evitato l’apparire facile, preferendo farsi apprezzare dal lavoro, non da un cognome.
Non sono mancati momenti in cui Barbara ha ceduto alla necessità del cuore: in occasione della proiezione di Shukran, film prodotto da Emanuele, ha commentato pubblicamente con orgoglio, rompendo per una volta la regola del silenzio che ha imposto sui loro volti.
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Lei ammette di aver vissuto la maternità sotto la luce mediatica, ma sempre con un limite definito: far sì che il loro percorso non fosse il suo prolungamento. Ha detto che, quando parlava di loro, lo faceva con il desiderio di non influenzare le loro scelte. “Li guardo, taccio”, ha confessato in più occasioni.





